Due gambe accavallate con infradito ai piedi dalle unghia pitturate di viola, gonna corta sopra le ginocchia con arti nudi e lucidi, movimenti degli stessi a destra, sinistra e in alto, i piedi che si abbassano e si impuntano ad attirare l’attenzione, gli occhi di tutti i presenti in sala d’aspetto che si fissano inebetiti, liquefacendo ogni facoltà logica e razionale, come se in quel frangente la cosa più importante fossero quelle gambe che lasciano intravedere chissà quale lussuria paradisiaca.
Questo è il potere del sesso, questo è ciò che provoca il solo sguardo alle parti più accattivanti di una donna, questa è la dittatura alla quale soggiaciamo tutti, quella di renderci succubi di una realtà apparentemente lusinghiera che però ha il potere di renderci tutti schiavi.
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